I trentasette lavoratori, di età compresa tra i 19 e i 50 anni, venivano pagati 2-3 euro l'ora senza contratto ne contributi ma con un fittizio contratto "a progetto", basato sulla vendita di un quantitativo minimo di prodotti da garantire ogni bimestre.
Il titolare del call center a ciascun dipendente all'atto del reclutamento forniva o chiedeva che si procurasse una carta prepagata sulla quale poi venivano versati gli stipendi in nero: in media circa 350 euro mensili. Ora il titolare rischia una sanzione che va dai 72mila ai 650 mila euro.
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