venerdì 25 aprile 2014

Berlusconi SHOCK:"Napolitano voleva sostituirmi con Fini"

Ieri sera è andata in onda la puntata di Porta a Porta con ospite Silvio Berlusconi che ha aperto la sua campagna elettorale per le europee(ma con uno sguardo anche alle nazionali).

Vari i punti trattati dal leader di Forza Italia a partire dalla pena inflittagli dichiarandosi "non dispiaciuto per la pena perché non credo che sottrarre qualche ora alla settimana per persone bisognose possa darmi fastidio" e inoltre "contento perché con gli anziani potrò parlare di politica, storia e cultura ma anche fare cose più umili".
Il discorso si è spostato poi sul premier Renzi, che "si è presentato come un simpatico rottamatore ma che si sta trasformando in un simpatico tassatore" e che "per dare gli 80€ al mese ha mantenuto la tassa sulla casa".
Non potevano mancare le domande sulla situazione del suo partito e del centrodestra in generale che secondo Berlusconi "può superare il 36% del 2008 alle politiche", criticando sia Alfano "con lui non ho fatto un solo tentativo di riconciliazione" sia gli altri che sono andati via da FI affermando che "non sono così dispiaciuto se da FI vanno via persone che  vogliono solo continuare il mestiere della politica".
Poi ha parlato dell'Euro dicendo che "l'euro può continuare purché si cambi la politica monetaria" e della situazione migranti "situazione che il mio governo seppe fronteggiare perché fece accordi con i Paesi africani del Mediterraneo".
Ma la dichiarazione che sicuramente farà più discutere è quella che riguarda la situazione creatasi con Fini e la conseguente scissione. Il leader di FI ha attaccato dichiarando che lui "sa da ben 12 testimoni che erano state fatte delle pressioni a Fini da parte del presidente della Repubblica. A Fini è stata promessa la carica di Presidente del Consiglio del governo che si sarebbe poi formato".
Dichiarazioni che riapriranno un grande dibattito iniziato tempo fa con le varie interviste fatte da Alan Friedman a Monti, Prodi e De Benedetti sulle pressioni che ha esercitato Napolitano sul Governo Berlusconi.

mercoledì 23 aprile 2014

QUESTIONSiteconomy..con CLAUDIO BORGHI



Le elezioni europee sono alle porte e il dibattito si fa sempre più acceso tra chi vuole la fine della moneta unica e chi invece la vede come un elemento imprescindibile per un futuro roseo dell'Eurozona. Oggi abbiamo intervistato Claudio Borghi candidato alle europee per la Lega Nord.
Claudio Borghi Aquilini è economista, editorialista ed è Professore incaricato presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore - Milano - dove insegna Economia degli Intermediari Finanziari, Economia delle Aziende di Credito ed Economia e Mercato dell'Arte.

1)Per iniziare vorrei farle un grande in bocca al lupo per le prossime elezioni europee.Riguardo questa nuova avventura,come mai ha deciso di scendere in campo in questa competizione politica? Con Salvini c'è stata sintonia fin da subito oppure non è stato facile convincerlo ad adottare questa linea?
Ho accettato la candidatura offertami dalla lega Nord come naturale prosecuzione del grande lavoro che il partito sta facendo per informare tutti sulla necessità di smantellare al più presto l'eurozona. Il mio intento era quello di aggregare quante più forze possibili nella sfida alla moneta unica ma alla fine l'unico leader che ha avuto il coraggio di affrontare con decisione quest'impresa è stato Matteo Salvini. Con lui mi sono trovato bene sin dall'inizio: è una persona trasparente, generosa e sa motivare molto bene chi lo segue.

2)l'attenzione di queste elezioni europee sembra essersi spostata sulla questione euro.C'è chi accusa voi euro scettici di cavalcare l'onda del malcontento. non si potrebbe rimanere nell'euro e,usando una frase di Renzi,cambiare le "regole del "gioco?Magari mettendo mano ai trattati e cambiando quei parametri del 3% per il deficit e del 60% per il debito pubblico?
Purtroppo no, la questione dipende dagli squilibri interni fra gli stati dell'area euro e se si sforassero i parametri si riaprirebbe la forbice fra import e export perchè ci risulta troppo conveniente comperare prodotti esteri. Purtroppo la controindicazione di ciò è che i prodotti esteri sono fatti all'estero, quindi si genera disoccupazione. Insomma, l'euro "disoccupa" gli italiani in ogni caso: senza austerità si comprano troppi beni esteri e con austerità si incenerisce il mercato interno.

3)Una delle domande frequenti che la gente si fa,nel caso di una uscita dall'euro, è:cosa succederebbe ai prezzi di benzina e gas con l'introduzione della nuova moneta?
C'è un recente studio del Prof. Bagnai che simula diversi scenari. In tutti i casi si hanno incrementi minimi. La parte "materia prima" è solo una frazione del prezzo al distributore della benzina.

4)Su un noto quotidiano economico oggi c'era scritto che l'uscita dall'euro e il ritorno alla lira comporterebbe una forte svalutazione di quest'ultima facendo diventare il debito pubblico sempre più grande fino a soffocarci.È vero o lei smentisce questo?
Il debito pubblico è denominato in valuta corrente e quindi se cambiamo valuta possiamo cambiare anche i titoli di stato nella nuova moneta. Impossibile che un operatore professionale estero non lo sappia. Ormai la questione è stata studiata e ci sono report inequivocabili.

5)Ma in breve,cosa vuol dire svalutare?
La dizione corretta è "riallineare il cambio a valori di mercato" in realtà noi non faremmo alcuna "svalutazione competitiva" ma semplicemente smetteremmo di avere una condizione di "rivalutazione anticompetitiva" riportando il valore della nostra moneta alla sua corretta parità nei confronti degli altri paesi

6) E L'Italia come e dove si troverebbe se non fosse entrata nell'euro?
Probabilmente adesso saremmo guardati con invidia e ci sarebbe la fila di paesi desiderosi di copiare la nostra libertà.

7)L'uscita quindi consentirebbe di aumentare produzione e occupazione grazie alla svalutazione e anche grazie all'aumento della competitività,è vero?Soltanto nel breve periodo oppure anche nel lungo periodo?
Il recupero di competitività è condizione necessaria, renderlo poi profittevole e duraturo spetterà a noi ma se non si parte nemmeno si arriva.

8)Per concludere,quali sono i veri vantaggi di una uscita dall'euro e quali sono gli svantaggi,almeno nel breve periodo?
Fuori dall'euro la nostra economia ha la possibilità di sopravvivere e mi pare che come "vantaggio" possa bastare. Gli svantaggi sono principalmente legati all'incremento di prezzo di alcuni beni di importazione e del maggior costo dei viaggi all'estero, cosa che avverrebbe comunque perchè se il nostro reddito cala (ed è quello che succede con l'euro) i beni e i viaggi diventano impossibili da comperare anche se il loro prezzo rimane immobile.
Ringrazio il professore Claudio Borghi per la sua disponibilità

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